Sintobiografia e sintoscritti di Cristina Agostinelli

 

 

Sono nata il 18 febbraio di tanti anni fa.
Ex insegnante di lettere, moglie, mamma e nonna di 4 nipotini.
Molto sognatrice, qualcuno dice dolce, timida e introversa, fino a ieri…
ora più aperta e desiderosa di vivere al meglio.
Grande viaggiatrice, dinamica e sempre agitata: qualcuno mi chiama trottolina;
mio marito mi chiama “Coniglio”, i miei alunni “Proffina”.
Mi piace cucinare, leggere e scrivere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La vita è quella che pulsa,
che freme,
non quella che vegeta.

 

 

 

 

 

 

Gettyimages

 

Non fa mai buio
nelle sere d’estate.
Notti brevi,
ma intense.
Piene di desideri
e di rimpianti.
Solo all’ alba
arriva col fresco
la pace del cuore.

 

 

 

 

 

 

A una vita che nasce

Ti consegnerò questo mondo,
bambino, con la vergogna
di chi regala un bicchiere rotto.
Sporca eredità ti lascio
e non so cosa ne farai.
Ti auguro solo di cambiare
di agire col cuore
di rivoltare tutto
per amore di tutti
 

 

 

Dal web

Dal web

 

 

Lucida fredda notte di luna

La vedo dai vetri,
appannati di calore .
Calore di casa
e di cuore.

 

 

 

 

 

 

Scrivo perché

la mano mi guida,
la mente guida la mano
il cuore guida la mente,
i sogni e i desideri sono tanti,
stanno per rompere gli argini
e scrivendo fluiranno veloci,
verso la foce.

 

 

 

 

 

 

C.Agostinelli

C. Agostinelli

A Pascal

Ormai sei lontano
come il sole
Sei già tramontato
ma torni a risplendere
ogni giorno
scaldandoci,
calore
dell’anima,
presente
vicino
perenne
musica
canto
poesia

 

 

 

 

 

 

Questo autunno

Raccoglierò pensieri
come castagne,
via le spine.
usciranno lucenti
e invitanti, frutto
di questo autunno
che avanza.
Con le lunghe foglie
farò corone
e ornamenti,
come quando ero
bambina.
Nell’aria
un buon odore
di caldarroste.
Per sconfiggere così
la lieve malinconia
delle brume
d’ottobre…

 

 

 

 

 

 

 

Nanopress

Nanopress

Serata romana

Fresca la brezza nel vestito leggero
rabbrividisce la pelle…
visione incantata
di ruderi e colonne
spruzzati di luce soffusa
mormorio di fontane
notte incantata
che non dovrebbe finire
Profumo di pini e di rose
aliti sensuali
in questa dolce atmosfera romana
che invita all’amore.

 

 

 

 

 

 

 

Parco marino

Al crepuscolo
per mano
assaporando
silenzi
nella sera
maremmana.
Le barche
In secca
al riparo
dal vento,
ancora calde
del sole
pomeridiano.
Ci stendiamo
con gli occhi
verso il mare.
Rimaniamo
abbracciati
nella fresca
sabbia.
Intanto
si fa sera

 

 

 

 

 

 

Deviantart

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Attendo la notte

Fredda luna
prima del tramonto
Limpida sera
dopo un gelido giorno
La campagna trema
spazzata dal vento
Aspetto la notte
per scaldarmi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Chi sei?

Sogno svanito,
colpa consumata
senza pentimento
e senza ragione.
Amaro gioco
di due anime perse,
in un giorno
di ottobre.
Con il sole
dietro le tende
chiuse,
per nascondere
squallidi baci
senza amore.
Chi sei?
Sconosciuto
bastardo,
che hai
sfiorato
la mia vita
come un soffio
di vento,
prima del temporale
e sei fuggito via.
Senza parlare,
senza baciare,
ne’ringraziare.
Chi sei?

 

 

 

 

 

Sera profumata

Sera leggera
come
un fazzolettino
di seta
nel cassetto
della nonna.
Sera di maggio
senza luna
rischiarata
dai tuoi occhi
nel buio
più brillanti
delle stelle.
Sera
di desideri
di sogni
Sera
che ti stupisce
come fosse
la prima.

 

 

 

 

 

Sandra Statunato

Sandra Statunato

      Eolie

Gocce di lava
cadute sul mare,
fiorite e profumate,
come i mazzetti
delle spose.
Smeraldi e turchesi,
al largo zaffiri profondi.
Case bianche
nascoste tra
ciuffi di buganville.
Sentieri mozzafiato,
scorci di mare
da urlo.
Spiaggette
nascoste
a sguardi
indiscreti,
dove tuffarsi
nudi,
in silenzio.

Eolie
paradiso terrestre

 

 

 

 

 

 

Metamorfosi

Mi tuffo in questo mare di smeraldo:
divento onda bianca, schiuma.
Annego ansie e delusioni:
divento alga odorosa di sale.
Non ho più corpo, sono liscia e fresca:
divento riccio bruno e lucente.
Sono spina e aculei.
Non ho cuore ma polpa rossa e succosa.

 

 

 

 

 

Tina è tornata
A quattro mani con Salvatore Viscuso
agostinviscuso

Dal Web

 

 

 

Il nostro solito scoglio, Turi.
È una bellissima notte: vieni, siedi accanto a me.
Come allora, dieci anni fa.
Noi due.
E il mare.
Volevo un bacio, ma non mi baciasti
(forse, hai avuto paura).
Forse, hai pensato alla nostra amicizia.
E quel bacio è rimasto sospeso, nel tempo.
Poi, quel giorno, alla stazione.
Partii col cuore spezzato, le lacrime trattenute a fatica.
Andavo da Tano, così caro a entrambi.
Mi amava da sempre.
Tu, lo sapevi.
E non mi hai fermata
(prendimi la mano, stringila).
Troppi anni, da allora.
Ma la nostra amicizia è così.
Nessuno, potrà spezzarla.
E un bacio, la protegge.
Quel bacio non dato.

Sintoscritto vincitore della sintogara "A quattro mani"