Sintobiografia e sintoscritti di Angy Bianco

 

 

AngybiancoNata in una cittadella della provincia di Bari, feci i miei primi mille km a cinque mesi per raggiungere la mia città adottiva: la mia adorata Torino, la grande madre che mi ha vista crescere e diplomarmi nel più prestigioso istituto tecnico della città. Ho un cuore granata e la fierezza di un toro.
Mi piace leggere, scrivere, nuotare e cucinare.
Odiata, amata, per la mia franchezza e lo sbattere in faccia verità anche scomode.
Tuttavia la terra natia urlava forte e attualmente risiedo in Puglia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

” … Torna il passato impetuoso
le risa allegre del tempo giocoso
Poi tutto sfuma se guardo al futuro
non mi è permesso, s’ innalza un muro… “

 

 

 

 

 

 

 

 

Diranno

Ti diranno che sei la luce
Per poi spegnerti con un click
Tu abbagliali di indifferenza
Ti diranno che sei sbagliata
Dimostragli che erano loro a sbagliare
Ti diranno che sei snob
Rispondigli che sei selettiva
Ti diranno che non ce la fai
Rialzati, a gomitate fatti spazio e non fermarti
Ti diranno, diranno e diranno ancora
Tu lasciali dire, perché è nei silenzi che trovi le verità

 

 

 

 

 

 

 

Dall’archivio de”L’Unità”

Sulle rotaie

C’ erano storie di vita
Di mani ruvide, di fatica
Occhi di pianto
Di famiglie lontane
C’ erano sguardi di bambini
Gioiosi e “picciosi”
E poi c’ erano funi aggrovigliate
su bauli che custodivano sogni di cartone per un futuro migliore
C’era l’ amore, quello vero, quello che profumava di niente e di cuore

 

 

 

 

 

 

 

 

Dopo l’amore

Dopo l’ amore
resta il profumo di quel bel fiore
Un po ‘ appassito
senza più l acqua che l ha nutrito
Secca man mano che il tempo passa
petali cadono, sentimento si abbassa
Anche il profumo poi svanisce
e quel dolore che ti avvilisce
Sbiadisce il ricordo dei giorni passati
e il sentimento che li ha suggellati
Sbocceranno dei nuovi fiori
e amerai altri colori

 

 

 

 

 

 

angi

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Di una bimba

Di una bimba con le ginocchia sbucciate
che male non sentiva
Perché ad alzarla lui non c’ era
Di una bimba con la testa arruffata
Ma pettinarsi non voleva
Perché ad accarezzarla lui non c’ era
Di una bimba senza quaderni
Perché riempire non sapeva
e più promesse non voleva.

 

 

 

 

 

 

Un’occhiata sul mondo

In segreto ho osservato
ciò che intorno è creato
Mari, monti, fiumi, colline
sono immagini divine
Poi d ‘ un tratto, la civiltà
con cemento crea città
Sporca, inquina e avvelena
è una trappola, una pena
Consapevole ma stolto
crede che tutto verrà sepolto
Un giorno tutto a galla tornerà
povero mondo, che ne sarà?

 

 

 

Scrivo perché…

Scrivo perché è malattia
perché la penna è amica mia
Del suo inchiostro io mi servo
per riportare ciò che riservo
La bianca pagina sta lì a guardare
senza parlare mi lascia fare
Esprimo pensieri ed emozioni
senza dover dare motivazioni
Scrivo perché mi diverto
a volte do voce al mio sofferto
Se poi ne ho voglia, ecco che affiora la bizzarria
a dare sfogo alla mia pazzia