Sintobiografia e sintoscritti di Laura De Beni

beni Veneta d’origine. In età dell’oro.
Mi diverto a definirmi come un “Tanka”

Come il mare
mai o sempre uguale
Io cammino

Giorno per giorno l’ieri
Che guarda al domani

Viandante in cerca di storie e poesia.

 

 

 

 

 

 

Briciole   

Alle porte dell’inverno
sembra così distante
l’effluvio di primavera.
In cerca di cibo,
vecchio pettirosso
sprovveduto,
ti sei scordato
come faceva freddo
prima.
Ora,
rimangono le briciole,
sotto la neve,
da ritrovare
col becco
accorto.

 

 

 

 

 

 

Laura De Beni

Laura De Beni

Un sognatore in viaggio

Joshua si nascose dietro il lampione. Serrò gli occhi al nulla, per non farsi scovare. Ma la notte era dappertutto.
Quel lampione gli donava luce, di speranza.
Si chiarì: “Attraversarla”.
La ricerca di un sogno, sullo sfondo. Lui costruttore di stelle in viaggio.
Si disse: “Coraggio!”. Piano regolatore di un infinito.
S’incamminò sul da farsi, seguito dalla sua ombra tremula.
Con nel cuore l’insicurezza di chi non sa perché è partito, si lasciò andare

Qui non è il paradiso. O si?
E li?

A Pascal

 

 

 

 

 

 

 

 

Seta

L’armadio è ricolmo
di stracci sgualciti.
Faccio pulizia cambio stagione.

La nudità è l’unica verità,
L’inedita condizione,
camuffata da povertà.

La pelle rilascia
naturalmente il profumo migliore.
Seta al proprio vento.

 

 

 

 

 

debeni

J.Tenneson

Lascia pure che mi dimentichi di me

Lascia pure che io mi dimentichi di me.
Ma non lasciare, vita,
che la sua flessuosa forma
esca dalla mia mente, nell’istante scivoloso.

Lascia pure che io mi dimentichi dei miei occhi.
Ma non lasciare, vita,
che i miei occhi si dimentichino del suo sinuoso sorriso
in nessuno degli attimi rintoccati
a segnare l’invecchiato mio viso.

Lascia pure che io mi dimentichi della mia bocca.
Ma non lasciare, vita,
che la mia bocca,
mai si dimentichi del bacio
dato alla bocca della sua anima.

Lascia pure che io mi dimentichi di me.
Ma non spargere la sua essenza
fuori dal mio petto.

 

 

 

Canone inverso

Chi viene?
E’ l’amore che viene per noi.
Invitato alla porta.

Bussa la notte al bacio
vissuto e svelato.

S’apre il pathos al sonno
nel sogno ignorato.

Sale. E ancora al di là.
E’ l’essenza dal sapore di stelle.
Grazia segreta iscritta nella trama d’organza dell’eternita’.

 

 

 

 

Fior di farina

Miele d’inchiostro chiuso sotto vuoto.
Disegno arabeschi su carta accartocciata
assomigliando piuttosto al saltimbanco della mia ombra
che si muove di passo scherzoso
tra fogli di farina scarabocchiati.
E sorrido al ghigno della sorte
che lui ha rinchiuso dentro il sacco
con l’incoscienza pura dei bambini
che giocano alle biglie
e non sanno ancora tra un lazzo e una burla
dove andranno a finire le loro sfere, le loro urla.

 

 

 

 

 

LoyoutSpark

LoyoutSpark

A mani vuote – permanenze

Saprò attendere il tempo delle mie rose migliori
il loro purpureo rifiorire a tarda primavera
quando anche giovani animi
ne germineranno le parole.

La cura è un darsi lento
Passi scalzi seppur in mezzo a farfalle di cemento.

 

 

 

 

 

 

Rondò d’odori

La notte unisce
i profumi del giorno
Mielati in palmo

Intreccia gelsomini e tigli
oleandri con viole
ai bruni capelli con legacci salini

Cercandovi il sogno
irrisolto di ieri
Piano avanzo

 

 

 

 

 

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Efpfanfic

Radici – Il valore di un mondo

Figlia mia, sono rami protesi al cielo le tue radici cresciute dall’interno
Presta sempre l’anima al mondo e non avere paura
del fragore dello schiaffo, che piega le ginocchia a terra
perché spesso è da lì che, volgendo lo sguardo per rialzarti
scoprirai l’esteso firmamento, sopra la miseria.

 

 

 

 

 

 

 

Mezzaluna

Mezzaluna Crescente
Va’ da lui
Digli
che anch’io sono mezza
che la mia imperfezione è senza veli
che la mia perfezione è senza dignità
Va’ da lui
Digli
che ogni essere sulla nuda terra
ha due facce – come te –
una sempre a fronte
l’altra che giace nell’oscurità
Va’ da lui
Digli
che ogni vita fa il suo giro e poi ritorna
aggrappata alla mano infinita della sua
circolarità
Va’ da lui
Guardalo fisso nei diafani occhi defessi
perché possa Narciso specchiare
nei tuoi ondulati riflessi –
tra seduzione e inganno –
la sua ambigua bellezza
e voluttà