Sintobiografia e sintoscritti di Genny Iero

GENNY IERO Sono nata a Reggio Calabria nel 1959 vedova e mamma lavoro come funzionario amministrativo del M.I. Sono laureata in lingue e letterature moderne sto prendendo una seconda laurea in legge. Mi dedico nel mio tempo libero a letture di ogni genere i miei interessi spaziano in ogni campo dalla letteratura alla scienza dalla musica all’astronomia. Scrivo poesie dall’età di 12 anni ma non ho mai pensato di pubblicare. Ho un carattere estremamente sensibile, vivo di emozioni. Soprattutto l’amore è al centro della mia vita, l’amore visto sotto ogni forma, l’amore per le cose semplici, per i figli, per i genitori, per gli amici, per un uomo, per gli animali. Sono un’idealista per natura, il tutto si mescola nei miei versi con l’intensità della passione; ho però il difetto di scrivere tutto su foglietti che puntualmente perdo. Mi trovo benissimo in Sintetizziamoci perché mi sento come in una famiglia. Oltre ad avere degli stupendi amici il mio pregio è di vedere oltre le apparenze, e amare profondamente. La mia piacevole condanna è di commentare le poesie di tutti i poeti, senza preferenze, perché vivere di poesia è il mio sogno, un sogno che vivo con gli occhi incantati dell’anima.

 

 

 

 

 

 

“… Amami come un gioco infinito
amami come io ti amo
amami nel verso
del vento a ponente,
come il grido dei falchi
in alto nel cielo,
regalami l’eternità… “

 

 

 

 

 

 

 

 

Umberto L.

Umberto L.

 

 

Arthur

E vomito parole
in questo delirio
che sa di sale.
Quanto ti amo Arthur,
si squarcia il cielo
al mio grido di dolore
dove sei?
Noi che siamo insieme
eternità, sortilegio,
avversità e male
delirio.
Si ti darò piacere
hai vinto tu dammi da bere.
Il tuo veleno,
strazia le mie albe
e i miei tramonti,
trafiggi la mia anima
angelo senza più luce.
Arthur tu ed io siamo potenti
al di qua’ e al di là dell’eternità
noi che sappiamo
che esiste l’oltre
dietro un amore che
sembra umano.
Si tu lo sai di un altro io
non sarò mai mi hai
trafitta in volo,
vieni sono qua’ dove l’ombra
sovrasta la luce di un sole spento.
Il mio corpo è riverso nel sangue
rappreso, le mie ali si
chiudono lentamente.
Sono io il tuo angelo che
a braccia aperte
nell’immenso vuoto,
assorbiva in sé i quattro elementi
tu fuoco, io acqua,
tu terra, io aria.
Vieni, salvami solo tu,
le ali si chiudono io morirò.
Lento tsunami si placa dentro
lento il destino mi
viene incontro,
bussa sul cuore
prepotente amore
squarciami l’anima
con il tuo cuore
sordo al mio richiamo
aprimi il corpo.
Scivola sangue dalla ferita
affonda la freccia la sua punta,
agonizzo riversa mentre ti guardo
con i miei occhi
languidi e muti.
Io e te insieme
indissolubile istante
io e te maledetti
sulla stessa croce.
Scivola il sangue e la poesia
l’Universo intona un canto
di morte.
Salvami ora anima mia
o non riavremo il tempo perso.
Io maledetta, tu maledetto,
io poetessa, tu poeta,
noi che scrivemmo
un canto diverso,
noi che fummo
l’invidia del mondo
che il nostro amore
voleva imitare.
Lì dai confini dell’ultimo sole
apriamo una porta
sull’infinito,
io muoio, tu muori
nel breve istante
di un’unione carnale,
ci consumiamo senza parlare,
inizio e fine
alfa ed omega
e il cosmo immenso
che ci protegge
lì nel suo vuoto
senza confini
ci dissolverà anime pure
liberi ormai dalle catene
di un misero mondo senza futuro,
e dentro la luce
senza il prima né  il poi
noi troveremo la nostra pace.

 

 

 

 

 

 

La custode delle rose

Flessuoso giunco
dentro al mio castello,
stai inginocchiata
piccola fanciulla,
volo d’angelo infinito
dentro al profumo
di mille rose rosse.
Piccola custode
di un regno incantato,
stai silenziosa e sorridi
ignara del mondo
con gli occhi rivolti
al riverbero di
un bellissimo tramonto.
Da lontano
il rumore del mare
ti fa compagnia
e ti svela
un canto divino
con le mani giunte
in preghiera.
Sogna di te
un giovane principe
dall’alto di una torre fatata.
Tu scuoti
i tuoi lunghi capelli
e stringi le rose
di mille colori
e non sai nel tuo
giardino rinchiusa
quale profumo
di vita a venire
come un’ ombra lieta
dietro di te
ti prepara
un banchetto d’amore.