Sintobiografia e sintoscritti di Enrico Ratti

ENRICORATTIEnrico Ratti è nato a Mantova nel 1952, vive e lavora tra Mantova e Milano, è disegnatore, pittore, illustratore, scrittore e giornalista. Si forma nella Bologna intellettualmente molto vivace degli anni settanta e si laurea al Dams con una tesi sull’opera di Cesare Zavattini. Da allora l’unico interesse è per l’arte e la cultura. Diverse le mostre allestite, in Italia e all’estero. Come giornalista, dal 2000, incontra e intervista artisti, scrittori, intellettuali e dissidenti di tutto il pianeta.
Nel 2002 pubblica il romanzo Delinquenti nati. Nel 2007 il poemetto Canti di Cipada, e nel 2008 il libro di disegni Manuale intellettuale. Nel 2010 pubblica Manifesto per l’Europa. Un libro che ha suscitato commenti, interventi e scritti da parte delle maggiori personalità politiche e economiche d’Europa. Nel 2005 vince il premio letterario Laurence Olivier e Vivien Leight.  Il taccuino dei dannati  (Gilgamesh 2015), l’ ultima sua pubblicazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

” Col dileguarsi della luce svanì la forma dello specchio che già la quieta sera di festa aveva oscurato. Improvvisamente oblique ombre ondeggiarono sulla sua superficie ormai muta di domande. Erano le benigne cime degli alberi che si piegavano all’uragano incombente “

 

 

 

 

 

 

 

 

Il vagabondo dell’oceano Universo

All’ Osteria dei sette peccati, mi venne incontro un vecchio canuto, macilento e lasso.
Quando sollevò il cappello sulla fronte vidi un viso grinzuto, rugoso,
che pareva una matassa di ragnatele.
Si sedette piano.
Gli chiesi: ” Chi sei?”.
Il vecchio con voce roca disse: “Sono il tempo“.

 

 

 

 

 

 

 

Opera buffa, Enrico Ratti

Enrico Ratti, Opera Buffa  (Olio su cartone)

In perfetto equilibrio

Vedo il tuo capo ricurvo e il sorriso appagato.
E vedo i tuoi ondulati capelli
e le tue braccia incrociate ai miei fianchi
arrendevoli dopo i limpidi
getti d’amore.
E poi vedo il cancello spalancato
del tuo corpo caldo, enorme,
dopo la notte d’amore
che dolce e sinuosa
si protrae
nella fessura del giorno.

 

 

 

 

 

 

 

 

Autunno a Milano

Era arrivato anche quel giorno infausto di novembre. Lei aveva paura. Lo guardò come si guarda il vuoto. Lui era già altrove. Indifferente.

 

 

 

 

 

 

Tenera è la notte

E tu placida e folle Lucia, mi picchietti di baci le labbra. E mi culli tra le tue morbide e molli braccia; mi culli in ondoso rapimento.

 

 

 

 

 

 

Enrico Ratti

Enrico Ratti

 

 

 

 

Noi due

Le tue negligenti mani cadono e si abbandonano al flusso e al riflusso di sferzanti carezza d’amore. Carni s’inturgidano come carmi deliziosamente dolenti. Indecenti.

 

 

 

 

 

Il piacere

Sono avvolto nel tuo abbraccio morbido. Che delizia. In esso nuoto come in un fiume placido. Oscuro. Misterioso. Ridere può bastare.

 

 

 

 

 

I veglianti incantati

Giacevamo nudi nella buia mansarda dal tetto d’ebano e tendevamo l’orecchio al musico vento che tintinnava lì fuori. Nella mistica notte che s’addensa.

 

 

 

 

 

Semplice e felice

Mi misi a fare capriole e di festuche multicolori ti riempii i capelli neri che che ti scendevano a onde lungo i fianchi agili e flessuosi, mia giovane sposa.

 

 

 

 

 

Sull’orlo del cielo corrusco

Come ebbro uccello in volo che di onda in onda precipita in alto, così io mi perdevo in te Isabella.