Sintobiografia e sintoscritti di Maria Bonaiti

 

Nata a Lecco ho studiato lettere moderne alla Statale di Milano. Ho poi seguito un corso di 5 anni di Storia dell’arte. Organizzo eventi culturali e scrivo articoli per pagine della cultura.
Amo la fotografia e ogni forma di espressione artistica dalla letteratura alla filosofia dall’architettura alla poesia.
Amo in ugual misura la natura e tutte le espressioni della bellezza espressa in ogni luogo e paese.
Amo le persone, la vera espressione della creatività universale con pregi e difetti.
Amo l’ironia e il burlesco, la vera via per capire il mondo.

 

 

 

 

 

 

 

Ognuno senta la propria umanità e rifletta

 

 

 

 

 

 

Non temere

Anche da quel vuoto sospeso
che è l’assenza
tornerò da te
Forse sarò nebbia
o luce o pioggia battente
ma tu mi riconoscerai
perché di me non conta la materia
che muta e si rinnova
ma lo spirito che sono
e resterò fin che durerà il tempo.

 

 

 

 

 

Scambiamoci un segno di pace

Stringiamoci la mano per il segno della pace
oggi
lontani dalla puzza delle chiese e dalla politica razzista
Una stretta di mano guardandoci negli occhi per scoprire gli altri,
i diversi coloro che ci dimostrano la nostra paura di privilegiati
Una stretta di mano a coloro che spalano la merda per trovare un posto umano
nella nostra opulenta società.
Una stretta di mano, per placare l’ansia dei cambiamenti
che non ci appartengono più e li nascondiamo nell’indifferenza
Scambiamoci un segno di pace, gente dalle parole profonde!

 

 

 

 

 

 

 

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C. Coigny

Il mondo da una boccia di vetro

Ci entrava tutti i giorni nella boccia di vetro ma la sua era ricoperta di specchi, ovunque sopra sotto, vedeva i mille volti costruiti per ingannare, briciole d’identità riflesse.
Un giorno entro’ e non riconobbe i suoi volti estranei e deformi, urlo’ ma furono mille urli senza suono: era l’incubo nel suo stesso incubo.
Scappo’ e cadde nel frastuono del mondo reale senza riflessi, e fu lo sguardo indifferente di un narcisista, quello feroce di un nemico, quello intenso e incantato di un innamorato, a ridarle quei lineamenti d’identità unici ed inimitabili.

 

 

 

 

 

 

Nonni

Erano quei té del pomeriggio con la scatola dei biscotti di latta, e il suo sguardo semplice e divertito a rendere speciale quella modesta cucina. C’era sempre qualche cugina o cugino a quel tacito appuntamento, era il luogo degli affetti.
So di avere il loro sguardo all’altezza dei miei occhi finché non li chiuderò.

 

 

 

 

 

 

Il piccolo killer
Yosemite

Yosemite

 

Già nel pomeriggio era diventato cattivo come non mai, tutti gli avevano ordinato qualcosa, siediti qui, stai fermo, fai questo, guarda che brava la tua compagna, non distrarti…
Lui era nato con la fantasia nella mente, libera espressione di un mondo tutto suo fatto di molecole invisibili.
– Beh! Durerà poco – si disse.
Avrebbe volentieri sparato, come nei cartoni televisivi, a quei guardiani della libertà. Bum Bum Bum!!
Non poteva sapere che per altri 22 anni sarebbe stato imbrigliato.

– Andrea, 3 anni, primo giorno di asilo –

 

 

 

 

 

Un sorso in più

Ho imparato a bere a piccoli sorsi
prendendo lunghe pause di sapore
il gusto della vita passa attraverso gli altri
e attraverso l’arte sublime della fantasia.
Un sorso in più
anche se non ho sete
perché possa arrivare a quel bordo del mondo
quando non potrò più vedere
quando non potrò più baciare
quando non potrò più amare
sazia di vita bevuta in mille luoghi con mille amici.
Un sorso in più…

 

 

 

 

 

 

cettinaonda

Dal web 

Il colore delle donne

Le donne sono l’arcobaleno della vita, vivono di sfumature cercando le tinte forti ma sanno conoscere il colore delle ombre dove spesso si nascondono.
Hanno il colore della generosità quando si tratta di donare ed esprimono il colore della dolcezza quando qualcuno le ama.
Spesso si colorano di contrasti perché la vita in questa società frantumata non garantisce sicurezze.
Creano il colore della fantasia, a loro è richiesto di costruire le favole dove gli uomini possono sognare e i figli crescere con un sorriso.
Il colore più bello è quello intimo dove ogni donna si rifugia e quando lo fa conoscere ha le mille sfumature dell’infinito.

 

 

 

 

 

Alchimia

Provenivamo dal nulla, volti estranei e storie sconosciute ma dentro l’inconscio senza saperlo, da tempo desideravamo quell’unione unica ed esclusiva che solo in rari casi si può manifestare.
Come molecole, la forza di attrazione fu immensa, si formò un unico gruppo compatto e armonioso dove le singole estraneità divennero affetti condivisi.
Ma come sempre, la più bella alchimia si guasto’ da quell’ unica mela marcia capace di contagiare un meccanismo perfetto e tutto esplose.
L’incantesimo si era spezzato ma nacquero tante amicizie e ancora adesso la preziosità di quelle persone e’ il valore aggiunto alla mia vita.
Grazie Facebook.

 

 

 

 

 

 

Credo di essere una collezionista di storie

Nelle 500 stanze private del mio cuore, ci stanno le immagine e le storie di chi ci è passato e di ancora sta esposto a queste pareti fragili e sensibili.
Un tacito privato fatto di silenzi perché le parole non servono, già si conoscono le sfumature delle sofferenze o delle gioie condivise.
Una collezione dei ricordi stratificati dove, gli altri, suonano e ballano al ritmo della mia vita.

A Pascal

 

 

 

 

 

Digiphotostatic

Digiphotostatic

Un bosco incantato

C’è un bosco incantato sull’Adda,
aprendo le crepe della nostra società fatta di materia.
Entra la luce, silenzio antico
che tutto scolpisce e rimanda
a quella memoria individuale e collettiva
di amore profondo,
mai dimenticato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La luna a mezzogiorno

La mia anima è un castello gotico, quassù tira sempre vento e spesso girano i fantasmi.
Tanti entrano dalla porta sempre aperta, girano incuriositi, alcuni si accomodano per non più uscire, altri se ne vanno con indifferenza.
Offro il profumo dell’irrazionale, che agita gli animi privi di spirito
e la dissonanza come nota malefica,
nel quadro della bellezza illusa e ricercata.
Solo in pochi vedono la luna a mezzogiorno.

 

 

 

 

 

Lago

Là… dove il giorno spinge la notte al limite
esplodono i colori
esplodono i silenzi
esplodono le verità
Là…  nascono i gesti antichi dell’uomo
i riti della pesca dove si intrecciano tradizioni e identità
tutto è lento e ritmato
in quella musica antica dei pescatori del lago
creata per dare senso
all’umano pensiero.

 

 

 

 

 

Quell’ultimo bacio sospeso
S. Louette

S. Louette

 

Si mise a tagliare meticolosamente tutti i fili che la legavano a noi, sembrava indifferente, un’atonia d’emozioni, aveva già sentito il senso dell’abbandono come un richiamo primordiale.
Noi persi nella velocità della vita, eravamo incapaci di leggere i segni di quei tagli di forbici invisibili.
Solo lo sguardo azzurro fatto di rughe tradiva la pietà,
e se ne andò dalla vita, guardandoci, lasciando in sospeso quell’ultimo bacio d’amore.

 

 

 

 

 

Non ti muovere

E non si mosse
parcheggiò il cuore
sopra il suo
lasciò cadere le paure della solitudine
le fragilità maschili
e lasciò che l’universo femminile
fatto di accoglienza e pienezza
lo avvolgesse in quella rete
chiamata amore
che tutto immobilizza e trattiene.
Chiuse gli occhi sorridendo.

 

 

 

 

 

Il momento perfetto

Scendemmo le scale di corsa, complici di vivere nel segno dell’amicizia, rossetto color peperone, scarpe nuove comprate insieme.
Dei tanti frammenti di vita, l’unico che ancora ricordo e’ quella giornata a Milano, la sua bocca sorridente mentre mi manda un bacio dal finestrino del treno.
Era il momento perfetto e non lo sapevo.
Se ne andò in primavera.

Racconto terzo classificato alla sintogara  “Le tre parole”