Sintobiografia e sintoscritti di Rosario Lubrano

 

Nato a Pozzuoli nel 77.
La terra del mito mi scorre nel sangue.
Fiero di essere un terrone, fiero di essere un ribelle, fiero del mio sognare.
Scrivo perché come i bambini non so parlare.
Scrivo dell´amore che ho per la vita, in ogni sua forma.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

… Era un bambino e sognava di giocare.
Aveva negli occhi i riflessi di quel mare,
la salsedine sulla pelle,
la sabbia tra le dita
dei piedi scalzi. Il sogno lo tradì… ”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Anima nuda

Naportals.com

 

A piedi nudi nel parco.
Il cielo e´ terso,
pesa.
L’anima nuda,
foglia sospesa.
Non sono libero,
ma perso.
Inalo aria troppo pulita
per questo veleno.
Anelo.
Perdere la memoria,
non ricordare
chi sono io.
Di noi
perdere la storia.
Dimenticare.
Essere risucchiato dall’oblio.
E mi duole non riuscire.
Brucia troppo il dannato sole,
nessuna ombra, nessun riparo.
Non si scappa dal dolore.
A piedi nudi.
Nel parco.

 

 

 

 

 

Il dolore di una scelta

Mi lasciai il sole alle spalle,
Io, piccolo raggio esposto.
Avevo tanta paura, eppure…
– Coraggio!
Ce la posso fare, ce la devo fare – una cantilena, un’ ossessione.
Era dura.
Nessuna certezza, il mondo contro.
Nessuna mano tesa, nessuna carezza per me.
Nessun sorriso.
La mia scelta, un affronto.
Non si può fare, non si può decidere.
Non si può perché è peccato.
E’ proibito spezzare con un no, un pezzo di metallo legato al dito.
E la mia strada irta di ostacoli,
insidie, pericoli, tortuosa.
C’è sempre una spina che si conficca nella carne sul sentiero di chi osa.
E questi occhi bramano,
e l’anima vaga e non riposa;
un po spera un po si arrende,
ma poi avanti c’è un altro me, un’ altra vita, un’ altra era.
E se fosse solo illusione?
Una flebile luce di candela, un abbaglio, un lampo nella notte?
Se fosse delusione, lo seguirei lo stesso.
Cercando calore…
E se non è sole,
io, piccolo raggio, mi abbraccio.
Il coraggio dell’amore…

 

 

 

 

 

Confesso rabbia e non amore

Confesso la rabbia e il non amore.
Ho cercato a lungo me stesso.
Ho cercato nei tuoi occhi, confesso.
In quei sorrisi che mi hai negato,
nei nodi sciolti e pugni stretti,
nelle parole che non mi hai detto,
in quelle a ferire.
Mi sentivo sbagliato,
lo ammetto. Un diverso,
clochard, abbandonato,
confesso.
In pozzanghere di dolore,
in un mare di bugie sommerso,
in oceani di rabbia e rancore.
La rabbia, il non amore…
E resto qui ad aspettare
uno squarcio tra le nubi che si addensano
le gocce cadono sulla pelle nuda,
bruciano, ardono.
Ed è sale,
che cauterizza l’anima
da ogni sua ferita.
Arriverà il sole domani,
a schiudere la mia essenza rattrappita.
Forse tu, le tue mani…
e sarai cura, riparo, presenza, colore.
Accarezzerò di nuovo i tuoi capelli,
tra le dita sara’ di nuovo luce del tuo viso.

Sorriso, amore.
Vita.

 

 

 

 

 

 

Facciamo finta che…

HD4d

HD4d

 

Facciamo finta che tu mi guardi
e ti perdi nei miei occhi.
Che mi cerchi tra la gente
e se non mi scorgi tra la moltitudine di volti,
ti si stringa un nodo in gola.

Facciamo finta che tu abbia bisogno di me,
perché il sole non riscalda
se io non ci sono e tu
vaghi senza meta.
Non c’è riparo, non c’è casa,
l’anima si danna, non riposa.

Facciamo finta che ti rigiri nel letto
cercando la mia mano,
che una lacrima prema per uscire
e tu cerchi di trattenerla,
perché ogni lacrima che cade
é un ricordo di me che esce.

Facciamo finta che abbracci il cuscino
con il mio odore,
strusciando il tuo viso.
Poi le labbra…
Facciamo finta che per un attimo
tu sussurri il mio nome,
poi lo accarezzi, lo baci.

Facciamo finta che tu esca di notte ad ululare alla luna.
Che tu veda la sagoma del mio viso
in una nuvola riflessa tra le onde del mare.
Che tu fermi la gente per strada
dicendo che sono tuo.

Facciamo finta che il tuo più grande desiderio sia “Noi”.
Che quando urli “Ti Amo”
non sia una bugia.

Facciamo finta che tu sia veramente mia.
Che non ti importi niente degli altri
e pensi solo a me.
Per una volta,
facciamo finta che tu sia me.